PREVENZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO

In un periodo in cui con crescente intensità si manifestano gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, comportando anche fenomeni meteorologici estremi (come piogge intense concentrate in intervalli di tempo brevissimi), la gestione irrazionale del territorio può causare conseguenze disastrose.

Secondo i dati contenuti nel primo Rapporto Ance-Cresme, in Italia le aree a elevata criticità rappresentano il 9,8% della superficie nazionale e riguardano l’89% dei Comuni, su cui sorgono 6.250 scuole e 550 ospedali.

#ITALIASICURA- SE SI CURA L’ITALIA È PIÙ SICURA
Il Governo sta sviluppando l’iniziativa anti-dissesto che prende il nome di #italiasicura. In #italiasicura sono inclusi progetti, nuove norme e investimenti che mirino a migliorare la condizione di scuole ed acque e a prevenire in generale tutti i danni causati dal dissesto idrogeologico.

Erasmo D’Angelis, responsabile della struttura di missione #italiasicura, ha dichiarato che “abbiamo finalmente un piano nazionale che prevede 7.152 opere in tutte le Regioni, il 90% da progettare, e abbiamo definito una spesa mai finanziata in Italia per 9 miliardi complessivi”.

Un problema che colpisce duramente anche il resto dell’Europa: uno studio pubblicato su Nature Climate Change da un team di ricerca coordinato dall’Institute for Environmental Studies olandese, ha fatto la prima valutazione europea del rischio di alluvione con previsioni fino al 2050, e ne emerge che «Tra il 2000 e il 2012 le inondazioni hanno provocato una perdita media annua di circa 4,9 miliardi di euro, che potrebbero salire a 23,5 miliardi entro il 2050, tenuto conto che la loro frequenza potrebbe aumentare da una media di una volta ogni 16 anni a una volta ogni 10, coinvolgendo più nazioni allo stesso tempo». Anche questa ricerca individua nella prevenzione l’unica strada da seguire